domenica 10 gennaio 2016

Bernardo di Chiaravalle e i Mostri

Troppo spesso chi si avvicina alle Dottrine Esoteriche è trasportato in un mondo nebuloso dove presunti maestri bardati di patacche accrescono la nebulosità. Ho già detto altrove e non mi stancherò mai di ripeterlo che i primi detrattori dell’ermetismo sono proprio i praticanti delle varie discipline così dette occulte (tra le altre cose lo stesso termine occultismo è di nascita recente). In un vortice si idee, di guazzabugli e visioni (a volte nobili) in molti si ergono a conoscitori, addirittura a detentori della verità. Improvvisate “guide turistiche” dello Spirito o del Simbolo sono pronte a dipanare ed a farsi pagare per mirabolanti tour all’interno di circhi senza tendone o di antiche cattedrali.
“Nei chiostri, sotto gli occhi dei fratelli che leggono, cosa fanno quei ridicoli mostri … che significano quelle scimmie immonde, quei leoni selvaggi, quei centauri mostruosi? Che ci fanno quegli esseri metà bestia metà uomo, quelle tigri maculate? … si vedono molti corpi sotto un’unica testa, e molte testa sopra un sol corpo. Qui, vediamo un quadrupede con la testa di serpente, là un pesce con la testa di quadrupede, altrove un animale è cavallo davanti e capra dietro … Di grazia, se non si arrossisce di simili assurdità, che si rimpianga almeno la spesa.”
Queste non  sono parole mie, ma di Bernardo di Chiaravalle  (Apologia ad GUILLELMUM Sancti Theodorici abbatem, P.L. CLXXXXII, col. 916), si lo stesso Bernardo tanto caro a molti sognatori di favole templari, massoniche sino ad arrivare ad i perenni illuminati o al NWO. Senza entrare nel merito della disputa tra cistercensi e Cluny, pur essendo concorde che nella età di mezzo “tutto può essere simbolo od è simbolo”, la realtà stessa è rimando ad altro, è necessario ribadire con vigore che bisogna vedere con i giusti occhi ed il giusto cuore. Non solo con la giusta preparazione per cogliere ad esempio che due grifoni che bevono ad una coppa non sono simbolo eucaristico. Che si tratti di arte o di testi scritti è necessaria una ermeneutica delle Opere Ermetiche, è necessario che chi si avvicina a certi argomenti cerchi ed esplori senza pregiudizio e senza dogmi.
Direi che per oggi il vecchio barbagianni può ritirarsi…
Gioia – Salute – Prosperità
©Michele Leone

Il passo in latino per chi lo conosce meglio di me: Caeterum in claustris coram legentibus fratribus quid facit illa ridicula monstruositas, mira quaedam deformis formositas, ac formosa deformitas? Quid ibi immundae simiae? quid feri leones? quid monstruosi centauri? quid semihomines? quid maculosae tigrides? quid milites pugnantes? quid venatores tubicinantes? Videas sub uno capite multa corpora, et rursus in uno corpore capita multa. Cernitur hinc in quadrupede cauda serpentis, illinc in pisce caput quadrupedis. Ibi bestia praefert equum, capram trahens retro dimidiam; 540 hic cornutum animal equum gestat posterius. Tam multa denique, tamque mira diversarum formarum ubique varietas apparet, ut magis legere libeat in marmoribus quam in codicibus, totumque diem occupare singula ista mirando, quam in lege Dei meditando. Proh Deo! si non pudet ineptiarum, cur vel non piget expensarum?


Immagine presa dalla rete: Abbazia di Fossanova


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