venerdì 2 settembre 2016

Tra i compassi e le squadre all’aer scuro

Nota su di un sonetto antimassonico

La poesia non è estranea alla battaglia culturale tra liberali e legittimisti, tra difensori dell’antico regime e modernisti. Una battaglia fatta di idee, di sangue, di abnegazione ad una causa. Oggi vi riporto un sonetto del 1792 in difesa del trono e della chiesa. Inequivocabile il riferimento alla Massoneria: Tra i compassi e le squadre all’aer scuro. La Massoneria non può non essere chiamata in causa in quanto considerata madre di tutte le segrete società sorte tra il XVIII e XIX secolo e portatrici tra le altre cose del virus della libertà e del progresso umano prima ancora che politico. Autore di questo sonetto è con ogni probabilità l’abate Odoardo Cocchis di Tigliole d’Asti, anche se è stato attribuito a Luigi di Braganza, a padre Appiano Buonafede ed al Principe di Canosa Antonio Capece Minutolo. Del “Canosa” avrò modo di parlare nello specifico in prossimi post sia in riferimento alla sua lotta alla Carboneria e vicinanza alla società dei Calderari (Calderai) sia in riferimento al suo libro (probabilmente riedito nei prossimi mesi) I piffari della montagna edito poco prima dei moti del ’20, quasi come incipit di questo volume troviamo il sonetto Tra i compassi e le squadre all’aer scuro.

Il post completo su: http://micheleleone.it/

Gioia - Salute - Prosperità
Michele Leone


mercoledì 3 agosto 2016

Contro i settari, i massoni e non solo

Ciao, vi riporto l'incipit dell'ultimo post pubblicato su micheleleone.it:

Ad un effetto corrispondono sempre delle cause; che si tratti di fisica, storia o immaginario difficilmente le cose cambiamo. L’idea che si ha oggi della Massoneria in Italia è spesso un’idea da romanzetto cospirazionista da quattro soldi. La stessa parola Massoneria è diventata nel nobile linguaggio dei politici italiani una parolaccia, un insulto. In queste poche righe non ho intenzione di delineare una storia dell’antimassoneria o di spiegare il perché sia divenuto un insulto dare del massone a qualcuno, non ho neanche intenzione di fare una disamina delle cause del perché sia nata questa idea così distorta. Queste righe sono solo una brevissima introduzione, ad un lavoro ad una voce reazionaria in difesa del Re e della Religione nel Risorgimento italiano.
Il resto del post lo potete trovare qui:
 http://micheleleone.it/contro-i-settari-i-massoni-e-non-solo/

Immagine presa dalla rete

venerdì 18 marzo 2016

Apprendere: desiderio, volontà e azione

Ciao a tutti vi segnalo un nuovo articolo su micheleleone.it: Nota preliminare sull’apprendere e l’apprendista

Qui un piccolo assaggio:
Il dato per me rilevante sta nell’origine dell’apprendere: prefisso Ad (con senso intensivo o di movimento) più Prehendere(afferrare, prendere o impossessarsi). Se mettiamo da parte il prefisso avremo, prendere: “ridurre in proprio potere”. Quindi avremo un movimento per cercare di “ridurre in nostro potere” una qualche cosa. A questo punto possiamo provare a riformulare una definizione di Apprendista. L’Apprendista è colui che tenta di impossessarsi di qualcosa per ridurla in suo potere.
Il post completo lo trovate qui: Nota preliminare sull’apprendere e l’apprendista

Gioia - Salute -  Prosperità
Michele Leone

L'immagine rappresenta un lavoro dell'artista Raffaella Maron




domenica 13 marzo 2016

Welcome http://micheleleone.it/

Ciao a tutti, oggi voglio segnalarvi la nascita del mio sito:
Spero di ritrovarvi numerosi su questa nuova piattaforma
Gioia – Salute – Prosperità

Michele

domenica 17 gennaio 2016

Storia dei Rosa+Croce

Non recensione a Paul Arnold, Storia dei Rosa-Croce, Bompiani, Milano 2003
Una breve chiacchierata su un libro importante per gli appassionati si Società Segrete, Rosa+Croce e Philosophia Hermetica.

Gioia -Salute - Prosperità
©Michele Leone


domenica 10 gennaio 2016

Bernardo di Chiaravalle e i Mostri

Troppo spesso chi si avvicina alle Dottrine Esoteriche è trasportato in un mondo nebuloso dove presunti maestri bardati di patacche accrescono la nebulosità. Ho già detto altrove e non mi stancherò mai di ripeterlo che i primi detrattori dell’ermetismo sono proprio i praticanti delle varie discipline così dette occulte (tra le altre cose lo stesso termine occultismo è di nascita recente). In un vortice si idee, di guazzabugli e visioni (a volte nobili) in molti si ergono a conoscitori, addirittura a detentori della verità. Improvvisate “guide turistiche” dello Spirito o del Simbolo sono pronte a dipanare ed a farsi pagare per mirabolanti tour all’interno di circhi senza tendone o di antiche cattedrali.
“Nei chiostri, sotto gli occhi dei fratelli che leggono, cosa fanno quei ridicoli mostri … che significano quelle scimmie immonde, quei leoni selvaggi, quei centauri mostruosi? Che ci fanno quegli esseri metà bestia metà uomo, quelle tigri maculate? … si vedono molti corpi sotto un’unica testa, e molte testa sopra un sol corpo. Qui, vediamo un quadrupede con la testa di serpente, là un pesce con la testa di quadrupede, altrove un animale è cavallo davanti e capra dietro … Di grazia, se non si arrossisce di simili assurdità, che si rimpianga almeno la spesa.”
Queste non  sono parole mie, ma di Bernardo di Chiaravalle  (Apologia ad GUILLELMUM Sancti Theodorici abbatem, P.L. CLXXXXII, col. 916), si lo stesso Bernardo tanto caro a molti sognatori di favole templari, massoniche sino ad arrivare ad i perenni illuminati o al NWO. Senza entrare nel merito della disputa tra cistercensi e Cluny, pur essendo concorde che nella età di mezzo “tutto può essere simbolo od è simbolo”, la realtà stessa è rimando ad altro, è necessario ribadire con vigore che bisogna vedere con i giusti occhi ed il giusto cuore. Non solo con la giusta preparazione per cogliere ad esempio che due grifoni che bevono ad una coppa non sono simbolo eucaristico. Che si tratti di arte o di testi scritti è necessaria una ermeneutica delle Opere Ermetiche, è necessario che chi si avvicina a certi argomenti cerchi ed esplori senza pregiudizio e senza dogmi.
Direi che per oggi il vecchio barbagianni può ritirarsi…
Gioia – Salute – Prosperità
©Michele Leone

Il passo in latino per chi lo conosce meglio di me: Caeterum in claustris coram legentibus fratribus quid facit illa ridicula monstruositas, mira quaedam deformis formositas, ac formosa deformitas? Quid ibi immundae simiae? quid feri leones? quid monstruosi centauri? quid semihomines? quid maculosae tigrides? quid milites pugnantes? quid venatores tubicinantes? Videas sub uno capite multa corpora, et rursus in uno corpore capita multa. Cernitur hinc in quadrupede cauda serpentis, illinc in pisce caput quadrupedis. Ibi bestia praefert equum, capram trahens retro dimidiam; 540 hic cornutum animal equum gestat posterius. Tam multa denique, tamque mira diversarum formarum ubique varietas apparet, ut magis legere libeat in marmoribus quam in codicibus, totumque diem occupare singula ista mirando, quam in lege Dei meditando. Proh Deo! si non pudet ineptiarum, cur vel non piget expensarum?


Immagine presa dalla rete: Abbazia di Fossanova


venerdì 1 gennaio 2016

PHILOSOPHIA 0.2

Spesso per acquisire nuove prospettive è necessario guardare al passato, per conoscere il particolare bisogna non dimenticare il generale, in riferimento alle Scienze Ermetiche questo discorso diventa maggiormente necessario e urgente. E' assai variegato il mondo dei così detti conoscitori di cose occulte: si passa dai super specializzati professori universitari sparsi per il globo ai saccenti esperti formati sulla veloce lettura di post su Facebook.
Forse io che parlo ed inizio questo discorso mi arrogo la conoscenza o l'esperienza? Nulla affatto, la più alta qualità che posso riconoscermi è quella di un esploratore nell'erranza. Errando alle volte si hanno delle piccole epifanie che è necessario non sottovalutare, non lasciar volare via. Per esperienza e tradizione credo più in coloro che cercano la verità che in quanti se ne definiscano custodi o portatori (più o meno sani). Come, cosa, dove cercare? Come trovare un linguaggio, un modello espositivo che possa andare bene tanto agli accademici quanto ai veloci fruitori di informazioni da fast food? Sempre in rifermento al linguaggio non sarebbe forse necessaria anche in campo iniziatico una semiotica che sia in grado di fornire dei minimi comuni denominatori? Se attraverso la storia della Cultura, delle Idee, delle Religioni con l'ausilio della psicologia, della antropologia e di tutti gli strumenti delle discipline moderne si può tentare di riunire quanto è sparso e lavorare per tornare con chiarezza ad un approccio al Sacro, lo stesso, forse, non si può fare con quanto concerne il mondo iniziatico. Il mondo iniziatico dovrebbe essere in grado di fornire puntualmente questi strumenti ed aggiungerne altri. Dovrebbe essere esportatore di metodologie e conoscenza, di valori ed ideali. Al suo interno, dovrebbe essere in grado di fornire strumenti diversi, di donare una formazione altra, di ampliare lo spettro della percezione della coscienza (o anima o spirito se si preferisce, non è questa la sede delle definizioni). Quanto concerne il vero lavoro iniziatico è indicibile e segreto per definizione, quindi è quasi inutile parlarne e quando se ne parla spesso si presta il fianco alla frusta di perversi razionalisti o materialisti o ingenui detentori di verità assolute.
A questo proposito e so di ripetermi sarebbe necessaria una qualche “struttura” che possa fornire degli strumenti minimi ed indispensabili per formare quanti voglio avvicinarsi a certi argomenti. Argomenti che nulla hanno a che fare con il soprannaturale (non esiste), argomenti che sono e dovrebbero ritornare ad essere propri della Philosophia. Un percorso che sia fatto per chi davvero ha intenzione di mettersi in viaggio sulla Via perigliosa. Un tale percorso e cammino farà sorridere gli esoteristi e probabilmente ridere altri. La stessa idea di una biblioteca minima per aiutare i curiosi giovani esploratori della Philosophia, potrebbe essere derisa ed allo stesso tempo quasi irrealizzabile; Cento o duecento testi forse non basterebbero o ne potrebbero bastare meno? quali inserire? quali escludere? Forse il vero problema di questo bignami è cosa escludere. Un lavoro del genere nasce necessariamente incompleto. Perché provare a redigerlo allora? Quale è il suo scopo? Sono queste le due domande fondamentali alle rispondere. Un lavoro del genere non può e non deve essere un digesto bibliografico, deve essere un amico da tenere sul comodino in cui trovare le indicazioni per potersi formare una idea e in cui trovare la possibilità di acquisire strumenti per poi autonomamente poter programmare e gestire il viaggio dentro e fuori dalla propria interiorità. Deve ambire ad una certa universalità delle opere inserite, dovrebbe essere valido a Roma come a Berlino, a Mosca come a Sidney. Forse non solo una singola opera, ma in una qualche maniera le opere di alcuni autori imprescindibili come ad esempio: Porfirio, Bruno, Eliade, Jung, Zolla, Platone, Levi, Lullo, Nietzsche, Pico, Scholem e via dicendo.
Dopo tutte queste parole un consiglio di lettura per iniziare, solo ieri nel 2015 compiva 40 anni la prima edizione del lavoro di Mircea Eliade, Storia delle idee e delle credenze religiose.
Gioia – Salute - Prosperità
© Michele Leone
immagine presa dalla rete


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