domenica 27 ottobre 2013

Massoneria donne e cantieri


0.1 appunti per un ripensamento e nuovo umanesimo degli studi latomistici

 

Queste poche righe sono un primo schizzo per un lavoro più ampio che non può essere completato in questa sede, voglio essere un promemoria ed una “provocazione” allo stesso tempo.

Parlare di massoneria, non è facile, per assurdo non è facile “ascoltare” di massoneria, nel senso che le informazioni e le controinformazioni sono così tante, varie ed in taluni casi avariate che è quasi impossibile senza una guida approcciarsi all’argomento. Una volta che ci si avvicina alla massoneria, bisogna poi intendere a quale aspetto di questa Società ci si vuole avvicinare. Ci si può avvicinare alla Massoneria vera e propria, ovvero, quella azzurra, si possono studiare i vari Riti, si può cercare nella storia, si può essere affascinati dall’aspetto esoterico, si può cercare la Lobby ed il Diavolo e così via. Come se questo non bastasse molti autori massonici ed antimassonici si pongono come detentori di verità assolute. Questo quadro apparente sconfortante si complica ancora di più quando si entra nel mondo della proto massoneria (ovvero il periodo anteriore al 24/06/1717). Il problema di molti studi sulla massoneria sta nell’approccio alla questione. Moltissimi autori e non si sa perché ignorano tutti i riferimenti e gli autori canonici che si sono occupati di storia, filosofia etc. nei periodi presi in esame, è quasi come un tirarsi fuori dalla realtà e dalla comunità scientifica ed accademica. Non sono un amante delle accademia e delle comunità scientifiche, ma ignorarle a volte non è un bene.

Ma veniamo al titolo di questa nota, le donne per la massoneria di stampo Anglosassone che si rifà agli antichi usi, come stabilito nei landmark e nelle costituzioni di Anderson del 1723 non posso essere iniziate. Ma è vero che le donne non facevano parte delle corporazioni dei muratori? Lo stesso vale per i cantieri, la storia dell’architettura, la storia sociale del medioevo, etc. spesso si è preferito idealizzare o “strumentalizzare” anziché studiare, paragonare, verificare. Sulla stessa carta di Bologna del 1248 A.D. esistono troppo pochi studi. Eppure nelle antiche costumanze, negli antichi statuti esistono informazioni ed usi su pratiche utilizzate dalla massoneria contemporanea senza più consapevolezza e/o memoria.

Guardando le bibliografie di innumerevoli studi sulla massoneria ci accorgiamo dell’assenza di autori fondamentali per uno studio “scientifico” della materia. Ecco alcuni grandi assenti: J. Le Goff, J. Huzinga, M. Bloch, F. Cardini, E. Garin, U. Eco, E. Zolla, W. Tatarkiewicz, J. Baltrusaitis, C. Charbonneau-Lassay, E. Gilson, A. de Libera, E. Male, E. Panofsky, solo per citare alcuni autori. Queste assenze, soprattutto per quei lavori che si pongono al di fuori di un esoterismo tout court denotano, seppur in buona fede, un’impossibilità ad un approccio ampio e slegato da una visione settaria e dogmatica della massoneria, non basta queste assenze impediscono di avere degli strumenti forti verso i detrattori della Massoneria.

Mi rendo conto, mentre scrivo, che queste righe sono diventate altro dal mio intendimento originale e stanno diventando una critica (non nell’accezione volgare) a molti studiosi che tanto hanno dato. Senza questa critica, senza un ripensamento forte dell’approccio allo studio delle cose massoniche forse non cambierà nulla, ma se amplieremo lo spettro, se lanceremo al di la dei sogni e dei desiderata il nostro spirito ed intelletto forse riusciremo a meglio penetrare un mondo complesso ed affascinante come quello della Massoneria.

Michele Leone
 
 

sabato 12 ottobre 2013

Nota sul 1717 e la nascita della così della Massoneria speculativa


Queste brevi ed insufficienti considerazioni nascono da un post su FB di qualche giorno addietro e dalla mia promessa di dare una sintetica risposta alla sua autrice.

La prima e fondamentale considerazione quando di parla della così detta Massoneria speculativa è quella che: la presa di coscienza di un qualunque fenomeno spesso non coincide con la sua effettiva nascita. La seconda considerazione è che per praticità gli storici e non solo hanno bisogno di poter determinare un punto zero per convenzione, a questo riguardo il giugno  1717 è stato preso come data di nascita della Massoneria moderna volgarmente detta speculativa. Questa data non è ne simbolica ne iniziatica è semplicemente una data convenzionale come per convenzione il così detto medioevo termina con la scoperta dell’America nel 1492 o per altri potrebbe terminare nel 1453 con la prima edizione a stampa della Bibbia di Gutemberg e così via. Quindi possiamo affermare che da un punto di vista “esoterico” questa data non ha nessun valore, lo ha da un punto di vista storico (per convenzione) e soprattutto è importante per le conseguenze di quell’incontro preliminare avvenuto alla taverna dell’oca e della graticola.

Stabilito il punto 0 alla stregua di un novello “Giano” dovremmo rivolgere il nostro sguardo indietro ed in avanti per comprendere come si è giunti a questa nascita e come si sia sviluppata nella storia la Massoneria Moderna.

Se volgiamo lo sguardo indietro come datiamo e quali periodi incontriamo? Fin dove dobbiamo spingere lo sguardo e le datazioni? La questione è complessa, ma possiamo semplificarla  prendendo delle macro categorie temporali, in questo momento ignoriamo volutamente le implicazioni spaziali. Potremmo definire, con un termine inesatto, come prima macro categoria quella della PROTOSTORIA che va dal 23/06/1717 al giorno in cui troviamo il primo documento inerte l’arte della costruzione o un’organizzazione più o meno stabile di muratori. E’ evidente che la protostoria al suo interno avrà tutta sua serie di categorie spaziali e temporali. La seconda macro categoria potremmo definirla come EPOCA DEL MITO che non si basa sulle categorie del tempo in senso stretto ma, su quelle della immaginazione, del mito e in una qualche maniera degli insegnamenti esoterici. Se da un lato questa macro categoria è in massima parte spinta in epoche remotissime e leggendarie dall’altro si avvicina od entra nella storia quando ad esempio si fa rifermento alla nascita del grado di Maestro Muratore.

Volgendo lo sguardo in avanti rispetto al nostro punto 0, avremo la macro categoria della storia, qui sarebbe necessario oltre ad una categorizzazione dei periodi temporali, anche una categorizzazione dello spazio e delle implicazioni e connessioni tra i vari luoghi.

Queste primissime considerazioni servono a comprendere che una frase del tipo: “il 1717 è la nascita o la morte della massoneria”  è necessariamente una frase incompleta  vera e falsa allo stesso tempo se non viene definita all’interno di uno specifico discorso.

In conclusione si può affermare senza tema di essere smentiti che il 24 giugno 1717 è una data convenzionale e nulla più! Quello che potrebbe essere importante affrontare e studiare è l’implicazione che ha questa data, o meglio, quanto accaduto in questa data ha sul vergognoso gioco dei riconoscimenti e delle patenti che tradendo uno degli scopi della Massoneria, riunire ciò che è sparso, ha generato divisioni e fratture che ancora oggi paiono insanabili “politicamente ed esotericamente”.

Michele Leone

domenica 6 ottobre 2013

Il calendario Massonico


Al posto di calendario, sarebbe più opportuno parlare di calendari Massonici in quanto molti “Riti” tendono ad averne uno proprio. Lo scopo di questa breve e sintetica descrizione è quello di parlare del Calendario della Massoneria propriamente detta, ovvero quella azzurra. Il calendario al di la delle divergenze e della “farsa” dei riconoscimenti internazionali o della Gran Loggia di Londra, dovrebbe essere una delle poche cose davvero universali che unisce la varie comunioni massoniche.

A partire delle Costituzioni di Anderson del 1723 d.C. si è soliti aggiungere 4000 anni all’era cristiana. L’era cristiana, detta anche comune o Anno Domini è per la Massoneria Era Volgare che si abbrevia in E\V\. I 4000 anni che vengono aggiunti voglio “simbolicamente” rappresentare l’inizio del mondo. L’era Massonica è detta Anno Lucis o anno di Vera Luce, pur avendo lo stesso significato le abbreviazioni sono diverse ed avremo A\L\ per Anno Lucis e V\L\ per anno di Vera Luce.

Sin qui non vi sono dubbi, fatto salvo qualche equivoco che potrebbe nascere da documenti di vari “Riti” che riportano datazioni diverse. I “problemi” e le maggiori confusioni nascono con  l’inizio dell’anno, problemi che dovrebbero riguardare solo coloro che non hanno mai sentito parlare di cose massoniche. Il capodanno del nostro calendario inizia con il 1° gennaio, festa dedicata al divino Giano il dio dai due volti e che permetteva o meno l’accesso ai templi durante le cerimonie. Equivalente funzione, per la Massoneria la hanno i due San Giovanni “copritori” delle porte solstiziali. Per molte religioni, culture, popolazioni presenti e passate l’inizio dell’anno rappresenta un momento topico e non a caso di solito viene ad essere in prossimità di uno dei due momenti equinoziali. Per la Massoneria capodanno è il primo giorno del mese di marzo. Marzo, mese dell’equinozio di primavera e mese del primo segno dello zodiaco.

I mesi del calendario Massonico hanno un nome diverso da quelli utilizzati nel calendario profano, anche se questa nomenclatura è praticamente estinta e dimenticata può essere opportuno riportarla a beneficio di chi voglia approfondire l’argomento

 

Marzo
Nissam
Aprile
Tiar
Maggio
Sivam
Giugno
Thamuz
Luglio
Ab
Agosto
Ellul
Settembre
Tisri
Ottobre
Chenan
Novembre
Kisler
Dicembre
Thebet
Gennaio
Sherat
Febbraio
Adar

 

Michele Leone

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